La Confraternita del Carmine nasce nel 1577, anno in cui la comunità dei frati carmelitani si trasferì alla Chiesa di Santa Maria extra moenia (successivamente chiamata Chiesa della Misericordia dai padri carmelitani ) lasciando la Chiesa della Madonna della Pace, che fu abbattuta. Anche se la fondazione della Confraternita Maria SS.ma del Carmine, si fa risalire ufficialmente all’anno 1675

Nel 1765, Francesco Antonio Calò, nobile tarantino, fece dono alla Confraternita di due statue: il Cristo morto e l’Addolorata. Unica condizione posta dal donatore era che….. “dal 1765, nelli seguenti anni et in perpetuo la detta processione di dette sacre immagini in detto giorno di venerdì santo si debba fare dalla detta venerabile confraternita del Carmine, coll’intervento di quelle comunità e persone che meglio parerà e piacerà alla detta venerabile confraternita, con uscire la detta processione  dalla detta venerabile chiesa de’ detti padri carmelitani, et in quella ritirarsi dette sacre immagini”  (Archivio di Stato – Atto notaio F.N.Mannarini anno 1765).

La Confraternita ricevette così l’onore e l’onore di continuare la tradizione della Processione dei Sacri Misteri. Non fu facile per i confratelli accettare una simile donazione, decisero allora di mettere a votazione la decisione. Dato che molti confratelli erano analfabeti, per esprimere il proprio parere si decise di utilizzare il sistema “della bussola”, ossia di un contenitore dove dovevano essere buttati – in dialetto tarantino “menàte” –  sassi di colore diverso:  bianchi per indicare voto favorevole, neri invece per il contrario.

Vinse il voto favorevole, con 81 pietre bianche contro 12 pietre nere.

Questo metodo di votazione ha dato vita ad un modo di dire tarantino: l’ha menate gnore (tradotto letteralmente: l’ha buttato nero) usato ancora oggi per indicare qualcuno che emette un giudizio negativo su qualcosa o qualcuno.

La confraternita ottenne l’esclusiva sul territorio e la precedenza su tutte le altre  confraternite per la visita nelle chiese a Gesù sacramentato e ai sacri sepolcri grazie a un decreto emanato da Ferdinando IV di Borbone. L’acquisizione delle Statue suggellò la predominanza della confraternita del Carmine sulle altre. Col passare del tempo questa predominanza ebbe strascichi legali con la Congrega Della Vergine Del Rosario, in quanto una “posta” della stessa, che continuava a effettuare pellegrinaggi, si rese attrice di un tentativo di anteposizione alla “posta” del Carmine, dando luogo presso la chiesa di Monteoliveto ad un vero e proprio corpo a corpo tra confratelli. Dal giudizio, vene fuori una sentenza favorevole alla Congrega del Carmine che conservò il privilegio. Stessa sorte vincente toccò alla stessa, in un altro giudizio, che vide come controparte, la Congrega della Ss. Trinità costretta anch’essa a riconoscerne il predominio.

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