La Seconda Domenica di Quaresima è nel cuore dei confratelli tarantini la cosiddetta seconda e segna l’avvicinamento alla Domenica delle Palme, ove gli stessi saranno convocati in assemblea straordinaria e chiamati a partecipare alle tanto sospirate aggiudicazioni.
Con la Seconda Domenica di Quaresima le due confraternite che custodiscono i Riti della Settimana Santa di Taranto entrano nel vivo dei Riti quaresimali, in funzione di quella che poi sarà la Sumana Sande.
Seconda Domenica di Quaresima a Taranto
Nel borgo umbertino, nella Chiesa titolata a Maria Santissima del Monte Carmelo, l’Arciconfraternita del Carmine continua il suo percorso nel tempo di conversione. Dopo la conclusione della Santa Messa Vespertina (17.30), alle 18.30 è officiata la Solenne Via Crucis presieduta dal padre Spirituale dell’Arciconfraternita.
Tre confratelli, in abito di rito, con il Crocifisso al centro e due ceri accesi ai lati percorrono la chiesa fermandosi sotto i quadri affissi alle pareti che rappresentano la Via Crucis. Altri due confratelli in abito di rito, si occupano delle Letture. Il Padre Spirituale recita l’orazione al termine di ogni stazione. Tutte le stazioni sono annunciate da un canto eseguito dal Coro del Monte Carmelo. I canti sono su testi settecenteschi, musicati nel XIX sec. dal Padre Serafino Marinosci O.F.M. La Via Crucis termina con la solenne benedizione dei fedeli impartita dal Padre Spirituale.
Al termine Adorazione alla Croce dei Confratelli (in forma privata riservata agli iscritti).
Nel cuore di Città Vecchia, nella Chiesa di San Domenico, la Confraternita della SS.ma Addolorata e San Domenico sarà impegnata nella tradizionale Preghiera della Via Crucis, presieduta dal Padre Spirituale.
La Via Crucis vede impegnati tre confratelli in abito di rito, al centro la croce, ai lati le luci. Un percorso di preghiera che dura circa due ore e vede il trittico percorrere tutto il perimetro interno del tempio e fermarsi ad ogni stazione.
Particolare di questa Via Crucis è la presenza del coro che esegue il mottetto la Desolata, di Padre Serafino Marinosci.
