Il Mercoledì delle Ceneri comincia la Quaresima e i preparativi per la Settimana Santa.

Fino agli anni ’60 del secolo scorso, la prima cosa da preparare erano i piatti di germogli – detti “piatte d’u paradise”- per il “Sepolcro” del Giovedì Santo – oggi chiamato Altare della Reposizione e addobbato dai fiorai. Si prendevano spase e piatti “scardati” (scheggiati) da buttare, vi si metteva uno strato di tufo, uno di terra dove seminare e un’altro di tufo.

Si seminavano grano, orzo, lenticchie, ceci, fagioli, si innaffiavano ogni tanto e si coprivano affinchè non prendessero luce. I semi infatti, dovevano rigorosamente germogliare e crescere “ù’ scure” (al buio) “pi chjariscià”(per schiarire) – infatti i germogli dovevano per tradizione avere un colore giallo pallido tendente al bianco, questo perchè rappresentano la luce, ossia l’aura luminosa che circonda Gesù.

Il giovedì Santo poi i piatti, in cui erano spuntati “tanta fili di èrva chjiarisciata” (germogli biancastri), venivano abbelliti con fiori e nastri colorati, e portati in chiesa per addobbare gli altari. Tutti preparavano “li piatti pi lù sibbùrcu”, e facevano a gara, a chi riusciva a farli crescere più bianchi e più folti, perchè avevano il posto d’onore sull’Altare.

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