Facies Passionis: il Priore Antonello Papalia presenta l’edizione 2019

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“La difficoltà maggiore nell’organizzare la seconda edizione di Facies Passionis è migliorare quella precedente”, cosi Antonello Papalia, priore dell’Arciconfraternita del Carmine presenta l’edizione 2019 della mostra di simulacri venerati durante la Pasquali nel sud Italia.

“Quest’anno – ha spiegato Papalia – si tratta di una sfida ben più complessa perché dodici mesi fa era una novità per chiunque e abbiamo dovuto convincere le confraternite di Puglia a donarci per pochi giorni i loro tesori più cari, ma quest’anno dobbiamo provare a superare il grande successo del 2018: per farlo abbiamo pensato quindi di valicare i confini regionali e dare all’evento un respiro ben più ampio».

E la prima novità annunciata in conferenza stampa, infatti, riguarda proprio la presenza alla mostra di statue siciliane: «Ci saranno due simulacri che arriveranno da Trapani grazie all’Unione delle Maestranze che organizza una processione meravigliosa: si tratta di un corteo di ben 22 statue che dura 24 ore. Un rito antichissimo di cui hanno tracce documentali già nel 1612. Siamo orgogliosi di questo risultato e vogliamo ringraziare il vescovo di Trapani, monsignor Pietro Maria Fragnelli, figlio di questa terra che guida la diocesi sicula che ha creduto e incoraggiato questo nuovo legame perché, come noi, crede che gli scambi e i confrornti siano fonte di ricchezza per tutti».

Papalia ha poi spiegato che la mostra sarà arricchita dalla presenza di diversi altri simulacri provenienti da tutta la Puglia. Dal 20 al 24 febbraio saranno esposte oltre alla Flagellazione e a Ecce Homo provenienti dal capoluogo siciliano, anche il Cristo al Santo Sepolcro di Bitonto, la Pietà di Trinitapoli nel foggiano, dal barese arriveranno «L’ultima Cena» di Palese, «Il trasporto» di Carbonara e La Spoliazione di Valenzano, da Gallipoli nel leccese «Gesù Crocifisso» detto «Il Calvario» e poi «L’Addolorata» di Martina Franca e infine «La Caduta» di Mottola. La confraternita del Carmine, invece, esporrà il Gesù Morto da qualche giorno rientrato in chiesa dopo due mesi di restauro.

«Si tratta di statue – ha aggiunto Papalia  – di opere in grado di suscitare emozioni uniche».

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