Continua la nostra presentazione sui simulacri che ospiti nella Chiesa del Carmine per l’edizione 2019 di Facies Passionis, la mostra organizzata dalla Arciconfraternita del Carmine allestita dal 20 al 24 febbraio 2019.

Gesù Morto. A pochi giorni dal ritorno a Taranto dopo una fase di attento restauro presso il laboratorio artistico Iaccarino-Zimbaro di Andria, per il Simulacro più prestigioso della processione dei Misteri l’arciconfraternita del Carmine ha voluto che vi fosse un momento speciale di visibilità. E allora quale migliore occasione se non la seconda edizione di Facies Passionis? La statua di Gesù Morto è molto cara al popolo tarantino, suscita raccoglimento e preghiera, e ben riassume ed esplica il senso di una tradizione sentita è radicata come la Settimana Santa. Va detto che questo simulacro, insieme a quello dell’Addolorata, fu commissionato tra fine ‘600 e inizio ‘700 dal nobile tarantino Diego Calò. I due simulacri rimasero alla famiglia patrizia sino al 1765, anno in cui Francescoantonio Calò, discendente di Diego, li donò al Carmine perché continuasse nel tempo la tradizione religiosa sino ad allora svolta dalla famiglia che risiedeva in un palazzo storico della città vecchia poco dopo l’imbocco di via Duomo. Era il 3 aprile del 1765, un Venerdì Santo, quando le due statue uscirono per l’ultima volta dal palazzo dell’Isola antica per dirigersi al Carmine. E l’arciconfraternita, con una decisione straordinaria, il 3 aprile del 2015, anche stavolta Venerdì Santo, a 250 anni di distanza dall’avvenuta donazione, ha riportato le statue e i simboli dei Misteri proprio nella città vecchia, a quasi mezzo secolo di distanza dall’ultima processione nell’Isola prima del definitivo trasferimento nel Borgo. Un ritorno che ha celebrato solennemente la donazione dei Calò. Per l’occasione, al momento del passaggio del simulacro di Gesù Morto da via Duomo all’altezza del palazzo Calò, proprio sulla facciata dell’edificio, in corrispondenza di uno degli stipiti del portone, è stata scoperta una targa commemorativa.

La Mostra 2019 Facies Passionis

Torna per la seconda edizione Facies Passionis.

Forte del successo di febbraio 2018 quando, in quattro giorni di mostra, ben diecimila persone hanno ammirato le statue esposte al Carmine e giunte da tutta la Puglia, la mostra, si rinnova nella sua seconda edizione per riprendere un percorso: testimoniare – attraverso statue, riti e processioni – il valore della religiosità popolare intesa come forma di evangelizzazione semplice, immediata, ma non per questo meno ricca di spiritualità e di radicamento.

Gli eventi della Mostra

Quattro giorni dedicati alla Settimana Santa del Sud Italia e non solo. Facies Passionis, oltre alla mostra dei simulacri, ospita eventi, convegni e studi attinenti al tema. Segui tutto il calendario:

Facies Passionis: a Taranto una mostra con le più belle statue dei Riti della Settimana Santa del Sud Italia

 

Articolo precedenteSi chiude Facies Passionis 2019: Mons. Marco Gerardo Padre Spirituale Arciconfraternita del Carmine Taranto
Articolo successivoQuasi 12mila visitatori per l’edizione 2019 di Facies Passionis al Carmine, a Taranto